Viaggio Oltretomba 4
Racconto di fantasia in Italiano frammischiato con un po' di napoletano. Scritto in versi rimati da Vittorio Gambardella. Come Dante per la Divina Commedia, così io, fatte le dovute distanze, sono stato in Paradiso ricevuto da San Procolo, protettore di Pozzuoli. (Il paese della Sophia Loren.) S'incontrano eroi, personaggi storici, gente importante, e soprattutto Santi, e si scherza con loro, giocando sui nomi e svelando alcune curiosità.
sabato 29 novembre 2008
Viaggio Oltretomba
In questo Post, incontriamo: Gesù, Noè, San Francesco, Sant'Antonio, Il Presidente John Fitzgerald Kennedy, il Mahatma Ghandi.
Capitolo - IV -
Sorvolo per il momento Abramo, Isacco, Giacobbe ecc. e inizio da Noè.
Noè era un vignaiuolo. Tuo Padre lo chiama e gli dice:
"Tu devi costruire un’Arca!" Deve essere fatta su tre piani: cioè
divisa in compartimenti, e deve sorgere dal nulla come l'Araba Fenice.
La devi fare di x cubiti di lunghezza e x di larghezza.
( Che sarebbe più grande migliaia di volte di una barca ).
1) Noè poteva dire; e non ha detto: "Ma chi la sa fare un’arca?
2) Mi chiami quando sono vecchio; non mi potevi chiamare in giovinezza?
E i chiodi, i martelli, le seghe per fare questo disboscamento
e per trasportarli: Gli operai dove li prendo: "al collocamento? "
Io solo tre figli tengo! Poi Dio continuò: "Su quest'Arca che sull’ignoto erra,
dovrà salire solo la tua famiglia e una coppia d’ogni animale ch'esiste sulla terra.”
1) Noè poteva dire; e non ha detto: "Solo questi ci dobbiamo
imbarcare? E tutti i miei parenti? E tutti i parenti delle mie nuore,
che faccio li lascio a terra? Perché secondo te noi facciamo
un lavoro così grande e loro non se ne accorgono? E il signore
della porta accanto che è sempre così gentile quando gli vai
a chiedere uno spicchio d'aglio: che faccio lo lascio allo sbaraglio?
2) Dove vado a prendere una coppia di ogni animale…Tu lo sai?
3) Li devo scegliere maschio e femmina pure: e se mi sbaglio?
4) Lo sai, dicevo, che i leoni stanno in Africa e i pinguini ai poli?
come pure gli orsi bianchi e le foche...e gli altri chi se li ricorda?
5) Come li prendo: gli metto il sale sulla coda o li prendo con la corda?
6) Chi mi assicura che i maschi non sono Gay e vogliono restare soli,
e non son le femmine sterili? Le Balene e i Dinosauri dove li metto?
Noè non disse niente di tutto questo; venne il diluvio e partì.
Dopo quaranta giorni l'arca atterrò su una montagna. Noè, poveretto
era senza vino, e per prima cosa gli ordini per costruirsi una vigna impartì!
A) Se l'arca era atterrata su una montagna: vuol dire che intorno
era ancora tutto allagato? L'animale sulle isole chi lo ha portato?
Noè bevve e si ubriacò. S'addormentò nudo nella tenda senza scorno;
Il figlio Cam lo vide e andò a chiamare i fratelli per essere aiutato.
I due fratelli entrarono camminando all'indietro con un mantello lanuto
per coprire loro padre, poiché gli era vietato dalla legge guardare
le vergogne dei genitori. Quando a Noè gli venne riferito l'accaduto,
maledisse Cam per tutte le generazioni e lo fece, senza pensare,
cioè su due piedi, due volte; schiavo dei fratelli, degli zii, e dei nipoti.
1) La colpa è sua che si ubriaca e si addormenta nudo.
2) Ma cosa gli avrà visto di strano Cam che dovevano restare ignoti?
3) Se la legge era questa: perché i figli non glielo hanno taciuto?
( Se ero io gli facevo prendere una broncopolmonite.)
4) Avevano fatto quel lavoraccio assieme e non gli era mai venuta
la voglia di fare un goccio d'acqua insieme? Perché non vi coprite
se siete così pipì? La prossima volta vi diciamo ch'è l'acquavite è fernuta!
- Che risposta posso dare ad una persona che è maldisposta
verso la mia famiglia e capisce solo i beni materiali e non una mazza:
come i Giudei di cui parlavo dianzi? Mio Padre, quando si incazza,
ci vogliono, come dite voi napoletani: "I catenielli nel naso, di questa posta"
ma è solo l'apparenza; in fin di conti è: " Un Buon Uomo."
Però voi terrestri, ci provate gusto a farlo arrabbiare!
Ad iniziare dal Cardinale che combina gli impicci nel Duomo;
e finendo all'ultimo uomo politico che cerca d'imbrogliare.”
Tu parli con la testa di adesso; ma lo sai che a via Napoli una volta girava
indisturbato, il coccodrillo, l'elefante e il dinosauro?
Che i tuoi avi, come Fred e Wilma, andavano in giro nudi con la clava,
e il mare arrivava fin sotto la starza e perfino al monte Gauro?
- A proposito di animali: Esiste un Santo protettore della corrida? è vero?
- Certamente! mi sembra sia Taurino; fu legato ad un toro e soffrì le pene.
- La domanda era questa: "Il santo protettore della corrida: per chi tiene? "
" Secondo Te, dopo quello che ha passato, protegge il toro o il torero? "
- A volte mi fai certe domande intelligenti che se non fossi quel che sono
ti avrei mandato dritto a quel paese col biglietto di solo andata.
Dico io:" Tu incontri Gesù Cristo e gli vai a chiedere questa stronzata?
- Scusa, ma io di queste stronzate campo: mica tengo una cattedra o un trono?
Allora visto che ti piacciono domande intelligenti mi dici come hai fatto
a far risuscitare Lazzaro ch’era da tre giorni morto e quindi già in putrefazione?
- Vuoi sapere come ho fatto perché non riconosci i miei poteri e resti esterrefatto
a pensare cose umanamente impossibili? Chi è senza fede ha questa reazione!
- Giusto, io non credo ai miracoli, o per credere vorrei avere una ripetizione.
- E sì! adesso facciamo le repliche per lui. Sei più di Tommaso: un “Tommasone.”
Adesso ti spiego io come è andata davvero la faccenda della risuscitazione.
Il miracolo non è stato quello di far uscire Lazzaro, ma quello dell’alimentazione,
e di tenerlo per tre giorni chiuso in quel sepolcro sotto al sole cocente.
Ai miei tempi non c’erano frigoriferi perciò gli abbiamo dato solo un po’ di formaggio
Poi lo abbiamo addormentato con una droga, e poi dormiente e consenziente,
lo abbiamo rinchiuso là dentro assieme al cibo che serviva per il grande viaggio…
- Adesso mi è chiara tutta la messa in scena. Avete tenuto quel poveretto in prigione
senza cibo né acqua col rischio di farlo morire veramente, quel povero guaglione…
- Non ti preoccupare per questo. Da una finestrella ogni notte qualcuno gli portava
pane ed altro, ed è uscito da là dentro più pesante del peso che prima accusava!
- Lo dicevo io ch’era impossibile? - Ti va bene così il racconto? Ora ci credi?
- Certo che ci credo! Come potrei non credere ad una cosa detta da Te: Secondo
me la verità è questa qua! - A questa baggianata ci credi e al miracolo no? Vedi
stupido incredulo, che io stavo scherzando: Lazzaro è tornato veramente al mondo!
E sappi che: non per vantarmi, ma io avevo già da piccolo resuscitato un mio amico
di nome Simone ch’era morto cadendo da un dirupo: ma qui lo nego e qui lo dico,
perché non era ancora arrivato il mio tempo e dell’episodio non dissi niente a nessuno.
anche se con qualche dubbio: specialmente mio padre Giuseppe, rimase più di uno.
- Se Tu mi confermi e aggiungi, posso dire mai di no: visto che poi sono in casa tua?…
Però quando eri in terra hai commesso grandi errori. - Quali sarebbero? dimmelo!
- Un errore è stato quello di buttare fuori dal tempio la gente, facendo uno sfacelo
della merce, e si sa che il commerciante, quando metti la mano nella la tasca sua
va in escandescenza e cerca il modo di toglierti di mezzo. Poi preso da furore
hai ucciso, ne abbiamo già parlato, duemila maiali ad un povero allevatore.
- Erano tutti pieni di diavoli! - Che Tu avevi messo, togliendoli dall’indemoniato
di Gerasa! - Cazzo ma non ti fai scappare nessuna cosa, su tutto sei informato!…
- Posso continuare? - Se hai ancora da dire vai! - Mi risulta che ti sei messo contro
gli ortopedici e i fabbricanti di tutori, guarendo tutti i paralitici. Poi lo scontro
lo hai avuto con gli Otorini e gli Oculisti guarendo sordi, muti, e cechi:
“La fabbrica di bastoni chiuse: e si sentono ancora, delle urla dei lavoranti gli echi.”
- Hai finito, oppure dopo tutte queste stronzate dette, hai altro da dire?
- Finito no, ma se la prendi a male mi fermo: se no chissà dove andremo a finire.
- Non andremo a finire da nessuna parte perché non meriti risposte.
- Allora permettimi qualche altra domanda diversa da quelle finora poste…
- Salvatore, ma come mai ti sto chiamando da mezz'ora e non arrivi mai?
Poi se ti faccio una cazziata dici che i padri non capiscono i figli!
Dimmi cosa è stato che ti ha trattenuto? Hai avuto noie o guai?
- Babbo, scusami ma ho trovato un cacacazzo terrestre che trova appigli
su ogni cosa che abbiamo fatto! - E cosa aspetti a toglierlo di mezzo?
Parla male di noi? - No babbo, fa solo domande, anche stupide in verità!
- Lascialo, e vieni a mangiare che la pasta si raffredda e non è novità
che tua madre se la prende con me: che ti lascio giornate intere in mezzo
alla strada! - Vengo subito!… Hai visto che per colpa tua mi è arrivata
la cazziata? - Scusami Gesù, vuol dire che t'accompagno e la domanda
te la faccio mentre camminiamo! - Capisci che la pasta s'è raffreddata?
- Gesù la pasta "scarfata" è più saporita: provala e poi vedi che vivanda!
Ti prego...Gesù...un’ultima cosa! - Vai! - Noi non andiamo in calore
come i cani, quindi: dovremmo essere sempre pronti a far l'amore?
- E lo siamo! - Si; ma quante possibilità abbiamo giorno e notte?
- E tu che volevi fare: Le mille e una notte? - No: "Mille per notte!"
- All’anema da’ palla! - Non si poteva con uno switch: ON-OFF per non procreare;
e un sistema : READY - NOT READY; per essere sempre all'altezza?
- Questo chiedilo a mio Padre e vedrai invece della risposta dove ti farà arrivare!
Adesso me ne vuoi fare andare? Altrimenti mio Padre s'arrabbia e mi... battezza!
Credo di averti lasciato più spazio del dovuto: Un dito hai alzato!
- Hai risposto solo su poche cose; e le risposte alle altre domande?
- Ti ho risposto! - Un'ultima cosa: Ad un ragazzo che aveva pescato
dei pesciolini piccolissimi; un altro, di lui molto più grande,
gli ordinò di rimetterli in mare...- Ha fatto bene; Io avrei fatto
lo stesso! - Io invece gli avrei detto: "Rimettili in mare",
ma nel punto dove li hai pescati: in modo che allo stesso anfratto,
si possano riparare, e amici, madre e padre ritrovare.
- Non ho capito in finale dove vuoi arrivare: Vorresti forse insinuare
che tu sei più buono di me? Sicuramente non te lo consento!
- Non era mia intenzione offenderti; ma se hai la bontà di continuare
il discorso; mi sforzo e ti faccio una domanda intelligente. - Vai ti sento!
- Gesù; da quando sono qua sopra non ho incontrato mai cinesi o giapponesi:
mentre da noi se ne vedono a milioni. Come pure non vedo morti d'altri paesi.
Quelli che gli indiani e i paesi africani vi mandano ogni giorno: Dove stanno?
- Vanno di là, da Allah. "Ognuno crederà d'andare dal Dio dove prenotato hanno."
La maggior parte dei nostri clienti sono Italiani, Spagnoli, e qualche Polacco,
da quando è cambiato il Papa. Potevi anche accorgerti guardando il calendario
che non esistono santi cinesi, giapponesi, palestinesi e manco uno cosacco.
- Gesù; e loro a che latitudine sono situati? - Sono nel circondario!
- Gesù; l'uomo di Neanderthal, l'uomo di Cro-Magnon: che fine hanno fatto?
- E chi sono… questa gente? L'uomo non appartiene a nessuno; solo a Dio!
- Sono i nostri progenitori: gente che discendeva dalla scimmia… Esatto?
- Ma quale esatto! Gli scienziati barano: "L'uomo lo ha creato il Padre mio!"
- Ammettiamo pure: ma dove stanno? - Qui non ci sono; qui sono venuti
soltanto dopo la mia venuta: "Anno zero." Gli altri li abbiamo perduti!
- Gli uomini preistorici abitavano la terra da miliardi d'anni: Tu solo duemila:
Vi siete accorti d'aver perduto i più? Non potevi iniziare prima la trafila?
- Mio Padre è intelligente; ed ha capito subito che l'uomo è un eterno
bambino a cui piacciono molto le sorprese. Osserva un bambino quando
scarta un uovo Pasquale: "pensa più alla sorpresa che si trova all'interno,
che alla cioccolata". Prima vi ha fatto impressionare profetizzando
disgrazie; poi, quando ha visto che a tutti "lo strunzolo" gli tremava;
ha iniziato a parlare di salvezza: però l'ha preso molto da lontano:
"Un giorno Verrà." Quando erano cotti a fuoco lento mandò chi battezzava
con l'acqua, e poi venni io: che in verità gli ho dato una buona mano.
- Gli hai fatto una buona propaganda. La gente conosce Dio più attraverso
i Tuoi discorsi: "Lui quando parlava era sempre incazzato e dava punizioni."
Tu invece sei: "Nu buono guaglione" che sa prendere la gente col suo verso.
- Comunque se mio Padre ha fatto così significa che non c'erano altre soluzioni!
- Allora non esiste un solo Dio? - Ce ne sono tanti, sull'una e l'altra sponda.
E' tutta questione di fede! Tu credi che esiste l'inferno e il Paradiso?
Allora quando muori "Credi di essere in Paradiso o all'inferno" a seconda
del sito in cui tu stesso ti sei collocato. (Anche se da nessuno è condiviso.)
Per quelli di Maometto è la stessa cosa. Il Corano gli dà appuntamento,
dopo la morte, nei grandi saloni d'oro di Maometto? e quindi si crederanno
d'essere arrivati alla Mecca. Quegli altri invece credono che saranno
reincarnati in un animale od un uomo a seconda del loro comportamento?
E così sarà anche per loro. Qui è tutta una questione di credenza!
C'è chi crede ai maghi, agli astrologi e chi all'effetto dei filtri d'amore.
E' un fatto di moda: quello di appartenere ad una setta fa tendenza.
- Allora tutto sul copione del libro della Tammaro: "Va dove ti porta il cuore? "
- Più esattamente: "Va dove ti porta la mente!" e a volte il cervello è vuoto.
- Come è strana la vita! Ho passato la mia infanzia attorno ad una credenza
vuota di alimenti. Quando mia madre apriva quelle porticine, io al cibo devoto,
mi aspettavo sempre che per miracolo saltasse fuori qualche scordata rimanenza.
Ora tu mi dici che pure per stare in questo posto è questione di credenza.
Allora io che ho la credenza vuota di tutte quelle baggianate che la chiesa
ci racconta: dove andrò a finire? - Tu lo dici sempre: "Perderà una presenza
il condominio e acquisteranno una scorta di cibo i vermi che sono in attesa!"
- E la mia anima? - Tu non credi e quindi non hai un’anima, ma se preferisci:
visto che ti sei sempre lamentato per aver avuto meno degli altri, a torto;
diremo che la tua anima resta con te, e con i vermi. Sei contento? Mi capisci?
- Allora: io che con la fantasia volavo da vivo, non volerò più da morto?
- E' una tua scelta! Può sempre succedere che tua madre apre la credenza
e salta fuori miracolosamente quello che hai sempre aspettato.
- Gesù lasciamo stare le cose come stanno. Restiamo sempre in confidenza,
ma lasciami stare col convincimento "del niente" che ho sempre sospettato…
- Gesù, levami una curiosità: Perché avete preteso l’anima e non i corpi della gente,
visto che da voi c’è tanto spazio? - Cosa risolvevi? - Risparmiavo il funerale:
che costa un sacco di quattrini; risparmiavo comprare: tomba, addobbo floreale
e luci!… C’è la mafia che gironzola per questi lugubri siti, e trovo sia indecente
che persone povere facciano debiti per rendere la tomba più accogliente.
I Comuni poi, rientrerebbero in possesso degli spazi che dopo anni di abbondanza
sono diventati enormi. - Perché quando c’è abbondanza muore più gente?
Io sapevo il contrario! - Quando c’è carestia, la gente muore in esuberanza,
ma vengono messi tutti quanti nella “Terra Santa” che sarebbe una fossa comune.
Quando c’è abbondanza, muoiono di meno, ma ognuno avendo argià a profusione,
si costruisce una cappella grande quanto un tempio e di conseguenza l’estensione
destinata allo scopo si riempie, e non si può seppellire neanche un ago con la crune.
- Con le anime riesco a dialogare, ma ai corpi sono allergico,
da quando ho visto quei brutti musi sputarmi adosso durante
la via crucis e gridare a squarciagola attorno alla croce: in bilico
tra il morire e l’essere salvato: “Uccidetelo,” oppure l’angosciante:
“Liberate Barabba.” - Tuo Padre cosa dice? - Hai mai tu visto
un padre che sa che il suo unico figliolo è allergico ad una medicina
e lui gli dà proprio quella? - Dovrebbe essere di cervello sprovvisto,
ma visto che parliamo di tuo Padre: Lui non ha un cervello, ha in testa un’officina!…
- Ultimissima domanda sull’argomento morte e poi racconterò io una cosa a te.
- Premetto che sono stato un grande fumatore: come morirò? - Con gli occhi chiusi
e con la bocca aperta. - Gesù, visto che siamo entrati in confidenza io e te,
non volevo sapere la postura, ma di che malattia: quando i giorni miei saran conclusi.
- A parte che mio padre può cambiare le carte in tavola in ogni momento, a seconda
di come gli gira, ma secondo te, io saprei a memoria il destino di tutti? Hai visto quanti
siete? Poi pure se lo sapessi non te lo potrei dire…ma perché mi fai questa domanda?
- Anni addietro venne sotto la mia finestra uno di quei Cappuccini erranti,
che gridava rivolto a me: “Ricordati che devi morire!” - Ti dava fastidio il ricordartelo?
- No, volevo chiedere questo: “Perché Tuo padre non ci ha scritto, sotto al pelo
o altro posto, come si fa con i pacchetti di sigarette: “Il fumo nuoce alla salute!”
- Non farmi ridere! Se Lui vi voleva avvertire di tutto vi doveva tatuare tutta la cute!…
Quando tu leggevi quella scritta che invitava a non fumare, per la salute tua e dei figli:
tu cosa facevi? - Oramai ero assuefatto e di bionde tre pachetti al giorno ne ho fumato.
- Allora cosa sarebbe cambiato nella tua vita anche se mio padre ti avesse tatuato?
- Probabilmente niente, perché non sono un grande osservatore dei Suoi consigli…
Gesù, ti voglio raccontare la storiella che poco prima ti accennavo. - Mena
fuori, finalmente mi farai ridere invece di farmi sempre domande: Avanti, forza!
- Si racconta che dopo la Tua morte, i Tuoi seguaci, per paura di lasciar la scorza
scapparono dalla Palestina, in Francia. Ora fra questi c’era anche la Maddalena.
- Mi fa piacere che si sia salvata! - La Maddalena, quando partì dalla Palestina
era incinta… - Io le avevo comandato di non peccare più, a quella… cretina!
Si vede che non ha retto all’ubbidienza o è stata costretta. Ma dove sta l’amena
storiella che mi volevi raccontare? - Aspetta che adesso viene il bello. Maddalena,
partorì e disse a tutti che il padre del bambino eri Tu. - Iooo! Questo è un sacrilegio!
Ma se non l’ho manco toccata? - “Si vede ch’è una cosa ereditaria!” Comunque
si vede che le credettero, perché un paesino della odierna Francia, ha il pregio
di avere una chiesa dedicata proprio a lei. Lei: “La Maddalena di chiunque!”
- Una chiesa dedicata a lei?… - E che chiesa; dovresti vederla! Costruita chissà
come da un prete di campagna senza il becco di un quattrino. Piena di decorazioni
e di misteri che si tramandano. Tutti i potenti del mondo: o che sono passati di là,
o ci sono andati, non hanno potuto fare a meno di visitarla. Ci sono delle iscrizioni
da far paura, come quella sul portale che fa: “Qui dentro accodono cose tremende.”
e delle altre confessate in punto di morte dalla vecchia perpetua del primo parroco
costruttore: “La gente, in questa chiesa, cammina sull’oro e non lo comprende!”
La conca dell’acquasantiera è tenuta sulle spalle da un diavolo cornuto! - Fuoco
e acqua hanno voluto mettere a confronto, simboleggiando il santo e il tentatore,
ma io non ci vedo nulla di male: anzi si nota subito chi è il perdente e chi il vincitore!
- E l’oro che dice la perpetua? - Perché non scavano e si tolgono la curiosità?
- In questo paese, non si può scavare né qui, ne là: e questa è un’altra assurdità!
Un’altra curiosità. In questa chiesa ci sono solo cinque statue di santi, e sante,
oltre a quella della Maddalena, che con le loro iniziali, formano la parola “GRAAL”:
che sarebbe il vaso dove è stato raccolto il Tuo sangue. Vaso che poi fu perso dal
suo custode, e in seguito ritrovato da Parsifal e Galaad. Ultima cosa interessante:
Quel bambino nato, di nome Meroveo, divenne Re, e diede inizio alla dinastia
dei Merovingi: che poi nel 752, con la rimozione di Childerico, fu rimpiazzata
dai Carolingi, dal nome di Carlo Magno, con Pipino il breve. (Senza apostasia),
però si dice, che la stirpe dei Merovingi, continui fino ai giorni nostri segretata.
- Hai fatto bene ad iniziare chiamando tutto questo ben di Dio una storiella.
Difatti mi fa ridere! Io avrei fatto un figlio con Maddalena chiamato Meroveo?
- Salvatore perché sei ancora lì? Hai bisogno che t’aiuti con questo cicisbeo?
- No, Papà!…Ora devo andare: poi continueremo la storia di me e quella bastardella.
- Gesù, e quando ti trovo un’altra volta? continuiamo adesso che nessuno sente!
- Anche se continuiamo, secondo te, cosa ti posso mai dire: Ch’è tutto vero?
Tu sembri una persona intelligente, secondo te, potrei mai svelarti un mistero,
anche se fosse vero tutto quanto? Potrei mai confessare tutto ad un vivente,
quando nemmeno i miei genitori non sono al corrente se ho fatto lampi o tuoni?
- I genitori stanno sempre con le teste fra le nuvole e i loro ragazzi sono tutti buoni…
Gesù, ma Maddalena dove sta? Non potremmo chiedere a lei di dirci la verità?
- Chissà se si ricorda, son cose che si riferiscono a duemila anni fa. - Lei lo saprà!…
- Senti, bel giovane, questa è una questione che devo risolvere solo io con lei;
perciò togliti dalla testa che saprai mai qualcosa… “qualsiasi sia la verità”!
- Questa volta hai ragione: sono cose delicate che devono sapere solo i due correi!
- Dici di darmi ragione e già parli di correi? - Perdonami: mi ha spinto la bramosità!…
Gesù… - Ancora? - Solo una piccolissima cosa che ti chiedo come genitore.
Gesù: “I figli so’ piezze e core” ai quali abbiamo riversato tutto il nostro amore
e dato per quanto ci era consentito una grande istruzione, ma un cavallo di ritorno
ancora non si è visto: anche tu ch’eri un grande a casa non hai mai portato un corno.
Tu che hai fatto miracoli d’ogni specie sulla terra, ed ad ogni intralcio hai dato scacco:
non potevi per il tuo vecchio genitore che andava in giro ad aggiustare a credenza
sgabellini, inventare un’officina piena di macchinari?. - Lo so ch’è più facile in partenza
avere una spinta, ma si è più soddisfatti se il risultato è tutta farina del tuo sacco.
- Gesù, ma quando uno è vecchio, come me e Giuseppe, e la farina non sei riuscito
ancora farla e ti ritrovi col sacco pieno di crusca, oppure col sacco sfondato e sdrucito:
una spinta che ti fa arrivare dove non sei capace, non farebbe bene ad anima e corpo?
- Quella spinta evidenzierebbe la tua incapacità e ti farebbe sentire un peso morto.
Ciao, ci vediamo!… - San Prò svegliatevi! Presto, o come al solito devo scutuliarvi?
- Che vuò: stevo scetato! - Allora avete visto con chi parlavo? - Parlavi tu soltanto.
- San Prò; quand'è che vi decidete di andarvi a spilare le orecchie, e a comprarvi
un paio di occhiali? Ho cacciato fuori tutto il mio scibile, e voi: " Parlavi tu soltanto!"
“Parlavo col più Grande!” San Prò ti stai sbagliando: “Parlavo con Gesù
in persona!” - Figurati se Isso, cu tanta cose a fa’, dava retta a te!
- San Prò te lo giuro, è vero; io domandavo e Isso rispondeva a me!
- Vabbè ti credo...( N'aggio mai avuto questa occasione a secoli quassù! )
- San Prò, perché Dio ha un solo figlio e ci dice crescete e moltiplicate
e poi ogni tanto se nkricca ‘a cerevella e con diluvi ci mette a zero?
- Dieci Gesù Cristi varrebbero meno di uno attuale. Decuplicate
le religioni ci sarebbe la svalutazione! Ci mette a zero? Non è vero:
Ci ridimensiona! Ma poi perché lo chiedi a me, quando proprio adesso
hai detto di aver parlato con Lui? - Con il figlio, non con coLui
che creò il mondo. - Non sai che Padre e figlio sono la stessa cosa? - Fesso
son stato fatto; non mi sono ricordato che: "Padre + Figlio + Spirito Santo = Lui!"
Vabbè hai ragione tu; andiamo avanti e dimmi dove mi porti? - Un infarto
mi fai venire; conosci più gente tu, ch'io che vivo da migliaia d'anni!
- Portami all'ospedale Purgatorio così vedo a mamma mia e me ne parto!
"Non viveva nell'agiatezza, ed i figli li ha cresciuti con gli affanni."
Voi preti invece, non avete sofferto niente: ditemi se Vittorio sbaglia?
- Chi ti ha detto queste fesserie: Perché noi siamo meglio degli altri?
- C'è un proverbio che dice: "Casa di prete, la fame non la piglia!"
- Non si può generalizzare: "Ci sono i preti fessi e quelli scaltri.
- A casa nostra mancava tutto, ma non è mai mancato l'amore di mamma.
- Mo' accumminci n'ata vota cu ‘a stessa storia? - Quando è vero Cristo
San Prò, chest nun l'aggio mai scritto! - E' aver, nun l'hai scritto; ma
a me sulamente l'hai raccuntata chiù ‘e na vota! - Sient' ‘a chisto!
Mi pare figliema Marina, ca e parole s'è cont' e l'astipe comm’ ‘a calamita,
e appena io arape sulamente a vocca me dice: "Babbo, già l'hai detto!"
Ma uno mica tiene sempre cose nuove ‘a dicere? E che caspita!
"Mia mamma ai soldi gli pisciava sopra!" - "Già l'hai detto!"
- Prò, nun fa niente, teng voglia do dicere ancora n'ata vota: ti dispiace?
- A mèee, figurt! So' distratto; nun ce sent bbuono... io mica ti censuro…
Uhè però tu subite t'allumme, me pare chelli vecchie lampade a carburo:
na preta, l'acqua e subito se ‘nfiamma. Vuò fa na’ replica? Te piace?
e falla! - Nuje simme cresciuti con lavaroni d’orzo abbrustolito e tozzole di pane.
Ci simme lavati con acqua di mare senza sapone e asciuttati vicino ‘a na’ mappina.
Poi quando siamo stati meglio, abbiamo usato il “sapone di piazza”: per le mane,
e pure per lo shampoo. L’unica mutanda la lavavi la sera e la mettevi la mattina:
anche se non si era asciuttata. Noi avevamo come cesso uno sgabuzzino, “a sulo”:
c’era gente che c’invidiava perché loro avevano un cesso comune per il caseggiato.
La mattina facevano la fila con un pezzo di giornale in mano per pulirsi il culo.
Non capisco come facevano quando a uno gli scappava! Già, ricordo, c’era il vasino,
dove durante la notte, a chi gli scappava… depositava. Erano già asciute ‘e mullett
per stendere i panni al sole, ma noi, nullatenenti ausavamo lo spago: coi ‘ncappett.
L’olio lo compravamo a mezzi misurini; a cento grammi la pasta, i fagioli e la farina.
Si mangiava la sera: solo il primo, senza frutta e vino… dopo l’orzo della mattina.
Gli indumenti erano sempre quelli: cambiavi solo quando al figlio più grande
non andavano più e scalavano di una persona. Dormivamo in due nelle brande
e in quattro nel letto matrimoniale: “Non so come facevano in quello scompiglio
le nostre madri, e i nostri padri con poco sale in zucca, a fare ogni anno un figlio?”
La befana per casa mia non è mai passata: figurati se passava Babbo Natale!
Neanche Gesù veniva nel presepe, perché costavano troppo i pastori di terracotta.
La musica l’ascoltavamo quando passava il pianino a corda trainato da un animale.
Ogni mattino passavano le caprette, col padrone che vendeva il latte e la ricotta.
Ci appendevamo al tram, dietro lo staffone, perché non avevamo i soldi del biglietto.
Rubavamo la frutta da sopra i carretti che tornavano dal mercato ortofrutticolo,
e le carrube da dentro i sacchi, mentre mangiavano i cavalli. Con un quadernetto
solo si andava a scuola e quando venivi interrogato, il maestro ti metteva in ridicolo:
ma la nostra mente non pensava altro che il mangiare. - Basta con questi piagnistei!
Ringrazia il signore che ti ha tolto dallo squallore e adesso sei pieno e ti bei.
- San Prò pieno sì, ma non mi sono mai beato. Sin da piccolo ho sempre lavorato
e non ho potuto studiare, per portare un pezzo di pane a casa, e oggi pensionato,
mi metto a scrivere poesie: ma a volte mi accorgo che mi mancano certe parole,
e che avrei voluto essere più erudito. Torniamo al punto di partenza: i libri costano…
e si diventa scrittore, non scrivendo, ma leggendo. - Ci sono persone che si aiutano
con le dita di una mano per fare i conti ed hanno nel cassetto licenze d’alte scuole…
Accontentati dunque! - San Prò un’ultima cosa… Quand’ero giovane, i genitori
comandavano sui figli; appena ho fatto i figli io grandicelli, si è cambiata la scena.
E’ venuta, nel sessantotto: “la rivoluzione sociale.” - I figli comandavano i genitori?
- Non proprio così, ma quasi. In casa, i figli hanno iniziato a disubbidire a catena,
reagendo ai lamenti dei Matusa che gli imponevano di fare quello anziché quell’altro.
- E chi erano questi Matusa? - San Prò erano tutti quelli che avevano oltrepassato
la trentina? La libertà era la parola d’ordine. Si pensava solo a far casino e nient’altro.
Appena potevano andavano via di casa perché era già da lì che venivi incarcerato.
Poi hanno iniziato con la scuola, e dire ch’era retrograda e che i professori
non sapevano insegnare. - Quando andavo a scuola io tenevo il grembiulino.
- San Prò, sto parlando dei più grandi: pure io l’ho portato quand’ero bambino!
Hanno iniziato col vestirsi da straccioni, a non tagliarsi i capelli e dato addio a valori
che prima erano fondamentali, come ad esempio: verginità e rapporto prematrimoniale.
- E quando sarebbe successo tutto questo? - Quando io avevo l’età di Gesù Cristo!
E’ uscita in mezzo la parità fra i sessi e di conseguenza la libertà sessuale.
- Mia sorella aveva una camicia, ma anche per le altre ragazze era previsto,
nel corredo di nozze. Ricordo che mia madre mi mandava via: non dovevo vedere io,
che sul petto ricamava: “Non lo faccio per piacere mio, ma per fare un figlio a Dio.”
- In certi paesini isolati del sud, penso che ci sia ancora questa antica usanza.
- Vittò, ci vogliamo fermare adesso, o non hai detto ancora abbastanza?
Tutti eravamo poveri, però abbiamo anche detto che i poveri vedranno il Paradiso.
Ti sei bello sfogato, o hai altro da dire? Approfitta adesso che ti sto a sentire.
- San Prò poi faccio un racconto di tristezza se continuo così, e io lo vorrei di riso.
- Tieni fame? - S. Prò parlavo di riso, d’allegria. - Cu chesta panza volevo ben dire!
- San Prò, parlamme… - Sì però camminan, camminan, se no nun arrivamme
e juorne, e qua a notte fa paura! - Perché pur qua ci stanno i mariuoli?
- Hai voglia! Nce stanno i meglio ladri, rapinatori e bursaiuoli
ca te spoglian annuro e nun te ne adduoni. Aiuto è inutile ca chiamme:
non corre nisciuno. - Le guardie non ci stanno? - Comme no, ma comme
e ‘nterra se fanno i c... fatti a'lloro. Nisciuno vede e nisciuno sente.
- San Prò ma nuje nun purtamme oro appiso, e in tasca nun tenimme somme:
che se pigliano: e scarpe e ‘u cauzone ca tene ‘ncuolle nu pezzente?
- Chilli nun ‘o fanno per soldi, ma 'o fanno sulo pe spavalderia,
'o fanno pe fa vedè ca uno è meglio e l’ato, per mettersi in risalto.
- San Prò fermati nu mumento, m'è sembrato e vedè fora ‘a na masseria,
n'omme allerta, vestuto annuro, e con le braccia in alto.
Aiutiamolo! Forse i briganti l'hanno spogliato e lo stanno derubando!
- No, non aver paura, quello è Francesco. Non vedi gli uccellini
che senza paura in mano gli stanno e il lupo vicino che sta riposando?
Francescoooo! Mantieniti sto cane che veniamo più vicini!
- Non abbiate paura, è mansueto e senza offesa è un lupo, non un cane.
Pace a voi fratelli: ci disse vistoci avanzare a fatica, con l’erba fino ai ginocchi.
- Ciccio, Ciccio, quante volte ti devo dire che a stare senza sottane
quando l'aria già rinfresca, ti viene il male agli occhi?…
e poi ti arrabbi con Chiara, Agnese e Beatrice che ti vogliono curà!
- Fratello male è il mezzo che mi porterà anzitempo dal Signore.
- Francesco, tu sei già arrivato al capolinea, qua siamo all'aldilà:
nel regno del Signore. Non ti ricordi quando sei venuto con che onore
sei stato accolto? - Io sono il servo dei servi, sono un peccatore,
che vive a imitazione di Gesù e del nuovo testamento;
Gesù, morto in croce per la nostra salvezza. "Il nostro Salvatore!"
- Senti Francesco, tu sei esagerato! Nei campi di concentramento
la gente veniva trattata meglio di come tu tratti te stesso!
Mica Gesù campava come fai tu? Lui andava in giro; accettava inviti
e poi quando aveva fame, pescava, e il pane se lo faceva da se stesso.
Non guardavi in faccia i tuoi amici? non vedevi come eravate deperiti?
- Lo frate sole, ci illumina, ci riscalda e ci annutrisce;
Sorella acqua, ci rinfresca, ci disseta, e ci pulisce;
Sorella notte, ci addormisce, ci riposa, e ci accudisce;
Fratello gallo, per pregare prima dell'alba ci sveglisce.
- Scusate San Francè, se mi permetto e forse vado oltre il seminato:
Tu eri ricco, vedevi preti e vescovi nuotare nell'oro,
e ti scegli una vita fatta di rinunce estreme? Sei stato plagiato
dal parroco di San Damiano? Quelli che ti hanno seguito: pazzi pure loro?
C'era un uomo istruito, che aveva proprietà e giardini al paese mio,
andava in giro nudo e mangiava i torsoli di mela che trovava.
Parlava con se stesso: chissà forse pregava; La gente lo beffeggiava
ad ogni suo passaggio: Si chiamava "Acito" e la sua vita finì al manicomio…
- Mi dispiace per te che stai scrivendo, fratello Vittorio, ora
non è questo lo justo paragone: Un pazzo ed io siamo la stessa cosa?
- Un pazzo è giustificato, ma se sei savio: "Tu sei più pazzo ancora!"
Andare in giro ad elemosinare, e dire: " La povertà è la mia sposa."
Per poco non hai fatto la fine di Pietro Valdo: andar sul rogo
come eretico: a quei tempi la chiesa tu lo sai che era più fetente!
Sei contento di quello che hai fatto, stai bene in questo luogo?
Oppure hai faticato tanto per venirci e non ci hai trovato niente?
- Fratello tempo della mia scelta mi darà ragione.
Quando sarò al cospetto del Signore: lodi e canti
alzerò al cielo perché mi arruoli nella sua legione,
e insieme faremo una crociata per liberare i luoghi santi,
da quell'infedele di Maometto! - Francesco, ciò che tu dici,
già lo hai fatto a terra. Dove ora la tua persona opra,
non ci sono armi, e soprattutto non ci sono nemici,
e Maometto, se vai girando, lo troverai qui sopra!
- Voglio scrivere un qualcosa, che chiamerò: "Cantico delle creature!"
per onorare tutte le cose che il signore ha creato, senza distinzione.
Non potresti tu aiutarmi a scrivere, magari sotto dettature?
- Francesco, già lo hai scritto il cantico, ed è una consolazione,
un inno alla gioia, sentir chiamare da te: "fratello, o sorella"
qualsiasi cosa: anche le cose come il fuoco e l'acqua che noi usiamo,
per cuocere i cibi e sciacquare i piatti. "Fratello cielo e stella"
noi, solo per veder se il tempo mette al bello o piove, lo guardiamo…
Francesco, ma come ti venne quell'idea di fare lo spogliarello
davanti a migliaia di persone del popolino e al vescovo Guido?
La storia dice che nessuno si scandalizzò, ma io credo che un grido
spontaneo uscì dalla folla: " Copritelo quel poverello!"
- Fu il vescovo che mi fece la spalla dicendo: "Risarcisci tuo padre
con i beni che ti son rimasti!" Io avevo solo i calzari e il pantalone
quindi è stato istintivo dare tutto e restare come mi fece mia madre:
mentre con la coda fra le gambe si ritirava messer padre Bernardone.
I primi giorni me la sono vista male, su ogni dito dei piedi un gelone
che non mi permetteva di dormire tanto il dolore che mi procurava.
Poi mi hanno donato degli stracci, e d’allora, aiutato da un bastone,
sono riuscito a camminare, ed elemosinare quanto mi bastava.
Prima potevano anche credere che si trattasse di follia singola;
Poi è venuto Bernardo, poi Pietro, Egidio, Angelo, Sabatino, Moricone,
Filippo, Giovanni, Barbaro, Bernardo dei vigilanti, Silvestrone,
e Giovanni Cappella: tanto che ci diventò stretta la Porziuncola.
Come Gesù avevo i miei dodici Apostoli, e con essi andavo a predicare.
Alla gente piaceva. Provava sollievo vedendo gente più povera di loro,
a cui potevano fare elemosina… e sentirsi ricchi. "Non avere, ma dare."
Poi è venuta Chiara, con la famiglia degli Offreduccio di straforo,
ed abbiamo aperto una succursale nella chiesa di San Damiano. Parità,
regole uguali per noi e loro, nessuna differenza fino a Papa Urbano,
che ammorbidì le regole per le sorelle più deboli: "E' inumano!"
disse. Restino però al primo posto: "la povertà e la castità!"
- Tu e Chiara eravate innamorati, visto le lettere che vi scrivevate.
Lei era in clausura: ma tu su lei, non l'hai mai fatto un pensieruccio?
Quando tremavi, non ti sarebbe piaciuto stare con Chiara al calduccio?
- Queste sono debolezze umane che noi abbiamo agevolmente superate!
- Francesco, come mai non sei con Jacopone? - Io stare con quello?
Quello era pazzo a terra, e ancor di più è diventato in codesto loco.
In terra si flagellava; parlava male del Podestà e del Papa: "era un ribello!"
E' stato scomunicato, messo in prigione, ed era quasi pronto per il fuoco.
- Da come ho capito non ti piace? - Non esiste uno che non mi smania
o piaccia, è solo che Jacopone ha voluto strafare; ed anche qui va in giro
a sparlare di questo, codesto e quello. Insomma, a mettere zizzania;
tra i clienti e i santi, e fra santi e santi: l'ultimo a pagare è stato San Ciro.
- San Francesco, con il vizio che avevi preso, se stavi al mio paese,
avevi trovato una miniera! - Non capisco di quale vizio parli adesso?
- Quello di raccattare carte per la strada, per paura di porre offese
a Dio calpestando il suo nome: nel caso vi fosse impresso!
Ma poi, di tutta quella carta, cosa ne facevi: Il riciclaggio?
- In primis, giocavamo. La carta, tagliata a pezzetti, veniva riposta
in una scatola, e ogni confratello, ne pescava uno, stando in raggio.
Se c'erano domande, le faceva, e il più svelto a rispondere la posta
si prendeva. - Senza saperlo, avevate inventato un gioco da comitiva?
- Io non è che sapevo comandare; allora, un secondo scatolo ci serviva
come caporale di giornata: Chi pescava quello che più volte Dio nomava
era esentato da tutti i lavori per quella giornata, e così s'assegnava
seguitando, tutti i lavori, dal più semplice, a quello più duro, senza
che nessuno se ne avesse a male, per essere stato designato ove
non lo garbava. Un terzo scatolo, conteneva quadratini in abbondanza
di carta più fine e di misura standard, che usavamo... tu capisci dove.
Un quarto scatolo conteneva gli scritti più importanti, che un fratello
ricopiava e ne faceva un libro. Un quinto scatolo... - Francé, ancora?
Eri una scatoleria peggio di casa mia? - Un quinto scatolo, dicevo, era quello
che serviva al frate fuocherello per scaldarci e tener le bestie fora.
Poi c'erano scatoli di carta da regali, carta argentata dove si ripone
l'uovo di cioccolata... Non mi guardare con quell'aria da Cristo
risorto: lo so che la cioccolata è stata portata dopo da un altro Cristo
(foro) poi!... - Francè basta; mi racconti cosa è successo tra Ciro e Jacopone?
- Ch'è successo? Cosa da niente! Jacopone tiene il fuoco, corre da mattina
a sera; è inciampato in una pietra ed è caduto. Gridava: Aiuto! aiuto!
e San Ciro l'ha sentito ed è subito curruto. - Chedè chesta muina?
Circolate serve aria. Jacopò forse stai a vino; se no come sei caduto?
Ora, sentendo che San Ciro lo chiamava ubriacone, gli andò tutto il sangue
in testa; si alzò come una furia, e diventò come un toro che sbuffava
dalle narici… - "Ma chi si? chi ti ha mandato? Tu mi vedi a terra esangue;
uno cade, e si vede subito il perché è caduto, e questo: "s’ubriacava!"
Ma poi che t'importa come sono caduto? guarda prima che mi sono fatto!"
- San Francesco, però in questo caso io devo dare ragione a Jacopone.
- Sembra; ma quello, ad ogni parola, lo menava. Tutto tumefatto
l'ha lasciato, e l'hanno dovuto portare all'ospedale dell'ex Girone,
ed è in prognosi riservata! - Allora questo Jacopone è un delinquente?
Sballatelo in un posto lontano! Allora Ciro è quasi all'altro mondo?
- Si è fatto poco o niente! - Prognosi riservata; non è quasi morente?
"Riservata" per non farlo sapere a Dio, se no succedeva il finimondo.
- Senti compaesano, il tuo invito qua sopra non è eterno;
e se tu ad ogni santo o persona che incontriamo, gli fai cento domande
non ci spicciamo manco per l'Epifania. Fermati, prima che mi costerno!
Quando verrai per sempre, ogni domanda la potrai fare anche stragrande.
- San Francesco, mi dispiace, mi sarebbe piaciuto restare ancora,
ma il mio santo protettore mi comanda di far presto, ed allora
ti saluto e ti lascio "Pace e bene." - Pace a te fratello Vittorio
e grazie per la compagnia: Mi ha fatto bene stare al tuo auditorio!
- Francè, lascialo a questo; non gli dare spago, se no questo si prende
il dito con tutta la mano. Questo è: "un martelluccio senza rumore"
e piano piano se ne va, ma ficca bene. Non hai visto nelle tue vicende
come si è intrufolato e voleva sapere se tu e Chiara avevate fatto l'amore?
- Sono domande lecite per uno che tanto della mia vita ignora,
e tu che sei vecchio, saggio e santo; dovresti compatirlo.
- Francè, a te ti piace perché lo hai avuto solo per mezz'ora,
ma pensa di averlo con te notte e giorno, e prova a contraddirlo!
Pace Francesco e attento alla salute, non ti mettere più nudo
in mezzo al vento che t'ammali! - La malattia mi porterà alla rocca...
- Francè stammi bene, ti saluto, passo e chiudo!
(Chillo steva accumincianno nata vota a stessa filastrocca!)
- San Prò però è simpatico Francesco, io mi sono divertito a sentirlo;
però è peggiorato; chillo sta cà e crede che sta là. Non lo capisco!…
- Senjor escuse lo intrattenimiento, ustè viene da San Francisco?
- Noi siamo Italiani signore; Europei; riesce a capirlo?
San Prò questo dev’essere più scemo di Don Chisciotte: lo vedo
da come sta vestito: Un mantello largo e il cappello da moschettiere!
Scusate ma chi siete? - Fernando de Bulloes y Taveira de Azevedo:
al suo servizio! - “A faccia do sasiccio! Si consumano due penne a sfere
per mettere una firma, e si riempie per intero un papiro.” Molto piacere
signore: ma a chi vulitos? Noi non siamo né Spagnolos e né Americanos!
- Escuse la confusion; y chiero... del muciacho Francisco, chiere:
donde està? Mas amigos da nignos! - Ah, vulitos o Francescanos?
- Io sono San Procolo e sembra di avervi già visto! - Encantado collega.
- Come collega? in quale modo? - Anca mi so' Santo! - E chi vi prega?
Mai sentito questo nome? - Il mio nome d'arte è: " Sant’Antonio da Padova!"
- San Prò, Sant'Antonio da Padova è spagnolo? - Mica è na’ cosa nova?
San Celso tu pienz ‘e ronne jè? - San Celso è Puzzulano: murette
assieme a voi e San Gennaro! - No; era Tedesco: do stesso paese
e Sant'Ambrogio! Parecchi santi sono spagnoli: Chissà chi e facette?
- Sant'Antò; la vostra cavezza mica è tanta bonas; Voi; un Portoghese,
solo per aver sentito che i martiri li facevano santi; con un altro terzetto
volevate andare in Marocco per essere ucciso? Poi: Avevate a disposizione,
un monastero, e invece dormivate come Tarzan, dentro una celletta penzolone
da un albero di noce? - La prima cosa è vera; la seconda sono stato costretto.
Se sai la mia storia, sai anche ch'ero ammalato di una brutta malattia
e quindi dovresti sapere il perché vivevo confinato sull'albero di noce.
Non c'erano cure, e neanche deodoranti per coprire dell'idropisia
gli effluvi; e i confratelli, dopo varie litigate e battibecchi a voce,
mi costrinsero, diciamo persuasero, a cercare un'altra abitazione.
Quella scelta si rivelò la mia salvezza. Primo: Mi piaceva fare sacrifici;
Secondo: La gente per la curiosità si fermava, ed io facevo predicazione
attirando molta gente, e chi veniva ad ascoltarmi, provava benefici…
Insomma, me lo volete indicare dove sta' Francesco? - Certo, e scusate
Sant'Antonio se non vi abbiamo riconosciuto subito. - Amigos… De nada!
- Un poco però è pure colpa vostra che vestite come D'Artagnan: Vi cautelate
forse, per mettere paura ai delinquenti che incontrate sulla strada?
- No, è per quello che vi ho detto prima, per l'idropisia, che la pelle
fa diventare tutte vescichette!... Posso sapere adesso, prima che abortisco,
donde sta’ Francisco? - Scusalo Antò: questo è curioso! Quelle finestrelle
laggiù le vedi? - Cierto! - Asta la vista Antò; e là che sta Franzisco!…
- San Prò scusate se stamattina ho fatto tardi. - Mi hai fatto sta cu’ nu diec’ e pensiero
Ch’è stat’, ch’è succies’? - Niente San Prò, nun è successo niente, solo che a sveglia
stammatina n’ha sunata. Ieri sera, quanto v’aggiu lasciato, aggiu pigliato nu sentiero,
che con voi non ho mai preso, seguendo n’addore e carne arrostita e carne int‘ a teglia.
- Ca’ ‘ncoppa nun se magna carne! Hai pigliato il sentiero del demonio!
- Io te l’aggiu sempre ditto e nun cagnà a strada vecchia pa’ nova!
- San Prò chell’addore me tirava e allora ho pensato: “Qui gatto ci cova!
- E sei tornato indietro! - No, San Prò, ho continuato… era una festa di matrimonio,
con musica, pranzo e ballo; e senza essere invitato mi sono accomodato.
San Prò, e che magnata! Ci stavano un sacco di femmine scollacciate
che facevano dei balli abbracciate a n’asta, e a verità mi sono proprio arricriato.
- Ti sei trovato bene? Io dall’inizio l’ho sospettato che sei attratto dalle sfacciate!
Vuol dire che mi adopererò, e quando muori ti faccio andare: “al Covo del Blasfemo.”
- San Prò, se andassi là metterei la firma, ma quello era solo l’ingresso: che pensate?
e non tutti i giorni ci stanno matrimoni. “Perdete ogni speranza o voi ch’entrate”.
diceva un cartello bene in vista sul cancello, ed io non sono entrato: e ch’ero scemo?
- E ti hanno fatto ritornare? Quelli stanno accussì allapati! - San Prò sono scappato.
- Bravo, hai fatto bene a scappare: “Fuggir davanti al nemico non è vigliaccheria!”
Però ti dovrei punire ugualmente perché mi hai detto la bugia che la suoneria
non ha fatto il suo dovere e si è inceppata, mentre invece eri tu che ieri ti sei stancato,
e non l’hai sentita! Dicevo io: la tengo da tanti anni e ha sempre funzionato?
- San Prò, pure mio nonno un attimo prima di morire era ancora vivo.
- Vo’ ricere: che a sveglia s’è scassata? - San Prò, non capisco se stavate angosciato
per me o per la sveglia? - Per te, naturalmente… la sveglia è…- un ricordo collusivo!…
- Dopo quello che hai combinato, sto cercando di trattarti bene senza infierire,
e tu sei sempre scorbutico e scostumato. - San Prò scusate mi è scappato!
- Se ti è scappato vuol dire che lo pensavi. - San Prò ho solo scherzato:
volevo vedere voi come ve la prendevate. - Adesso lo hai visto? possiamo ire?…
- Excuse me! White house? - Questo è Kennedy e cerca la casa bianca:
San Prò, addò o mannamme? - Semp dritt pe nu kilometr fino a nu uarre,
natu tantil truove nu salon, cento metri e avuote a cà: Kennedy nun te distrarre,
guarda a mano, asinò comme fai a capì che devi avutà a manca?
- Thank You, I understand. Right one kilometre, until saloon, po' before cento
meter, po’ left. - Ebbravo, ha capito subito chist dio e fetente!
- San Prò, non è da voi, Kennedy è stato il più grande presidente
americano. - Americano? - San Prò, qua ci vorrebbe un aggiornamento.
- Non conosci l’esistenza dell’America scoperta per caso da Cristoforo Colombo?
- No, non la conosco! poi come sarebbe che per caso si riesce a fare una scoperta?
- San Prò è come se uno col treno vuole andare a Napoli a farsi una scarpa aperta
e invece prende la cumana che va nell’altro senso e si trova solo come uno zombo
a Torregaveta. - Io conoscevo per sentito dire, l'America degli indiani,
e sapevo che l'indiano teneva un Capo, e non un presidente!
- San Prò allora tutti coloro che hanno pregato Voi , fra cui ci saranno i puzzulani
emigrati in America, hanno pregato invano? E adesso dove sta tutta quella gente?
- Ogni tanto, comme e o gallo, sagli ‘ncoppe ‘a munnezza allerta,
e te cride e fa ‘o prufessore... - Nun v'arraggiate, è a stessa America!
- Allora come ha fatto Colombo a scoprirla s'era già scoperta?
Se Colombo, venisse sul porto di Pozzuoli, pe scaricà a vescica,
che dicesse: "Questo paese l'ho scoperto io? " Comunque tu dici ch’è un eroe
questo Kennedy? E chi era tutta quella chiorma di gente in processione?
- E' una vittima della corruttela! C'era jaqueline: la mugliera; Marilyn Monroe:
la sua amante; Onassis, il marito della mugliera: stanno tutti nello stesso calderone!
- One moment, mister President le vorrei fare una domanda solamente!
Posso? - Go! - Presidente a chi venne l'idea di attraversare Dallas
in una macchina scoperta, dove ognuno si poteva avvicinare senza pass?
Il percorso che doveva essere segreto fu dato alle stampe stoltamente:
Col cazzo Osward si poteva comodamente preparare nell'impresa,
se non sapeva lei dove passava. Non hai mai visto lei il Papa,
rinchiuso nella Papamobile, con vetri spessi un metro a sua difesa,
girare per il mondo senza rimetterci un osso della capa?
- Remember, che quando ti vogliono uccidere e hanno deciso,
non ci sono taverne: diceva il vostro filosofo Pulcinella.
Per esempio: "Anche il vice Presidente ti può mandare in Paradiso!"
- Presidente lei scherza, ma secondo me a messo la mano nella padella!
Il suo vice Johnson se non uccidevano Lei, quando diventava presidente?
Presidente, con Lei c'è Osward, chi meglio di lui sa cosa è successo?
- Lo hanno drogato e tagliato la lingua e adesso non ricorda niente,
né di prima e né di dopo: quando lo hanno ucciso prima del processo.
Presidente, vedo che con voi c'è anche Luter King (Martino)
e mi chiedo come sia possibile che faccia parte del suo seguito?
- Mi meraviglio che ti meravigli, forse non sai, o sai pochino
che io e lui volevamo le stesse cose, anche se lui era più agguerrito.
Io avevo dato più libertà ai neri: Perciò lui poteva lanciare fulmini
contro il governo. Lui diceva che non c'era una parità reale:
ed aveva ragione, ma ci si deve anche mettere nei panni di uomini
che il negro lo avevano visto sempre come schiavo. Era ancestrale;
che la maggioranza dei poveri erano neri, come pure dei carcerati,
era normale, come pure normale ch'erano in minoranza all'università!
In Vietnam i militari neri in prima linea, erano tanti; mandati
a morire per la patria dei bianchi. Di queste diversità
lui stava parlando, al momento che gli hanno bucato il gargarozzo.
Nel Vietnam la situazione stava precipitando e dal fronte
avevano chiesto che fossero mandate truppe per rinforzo.
Il governo aveva già deciso l'invio; le truppe erano pronte,
e come al solito quasi tutti i soldati inviati erano di colore.
Lui incitava i negri a ribellarsi e lanciava al governo epiteti…
ed è stato ucciso. Da chi? - Hanno trovato il colpevole, l'uccisore,
ma non è lui. Ad ucciderlo sono stati: "La Cia ed i Servizi Segreti!"
- Excuse me, mister President! San Prò correte! c'è un vecchio disteso
lungo la strada: se passa qualcuno lo fa diventare una frittata!
- Non aver paura quello è il Mahatma Ghandi che ancora non si è arreso
e ci sta esibendo la sua dose giornaliera di rivoluzione sviolentata.
- Ghandii? - Dica Saib! - Lo sa Lei che i suoi non violenti
proprio in questi giorni stanno provando le loro bombe atomiche?
- La storia di un popolo è fatto di tanti momenti. Dei mutamenti
insignificanti ti possono condurre in situazioni catastrofiche.
- Ma Lei è favorevole o contrario? - Io sono un contestatore,
quindi: se lei è favorevole, io sono contrario, ma se lei cambia
idea e diventa contrario, io subito protesto e divento a favore!
- San Prò chist pare o manovratore, addò va o treno accussì scambia!
Mister Ghandi, come ha fatto Lei ch’era pelle e ossa ad avere la scorza
ruvida, di sopportare i lunghi viaggi, le umiliazioni e le prigioni Inglesi?
- Ricordati Saib che è la mente e non il grasso, a sviluppare la forza
necessaria al conseguimento di un’idea di libertà e di diritti lesi.
Noi eravamo trattati come schiavi dagli Inglesi, offesi e vilipesi,
quindi è logico che in un popolo si svegli un amor patrio.
Ognuno voleva vendicarsi, far violenza. Ma così saremmo stati presi
tutti a fucilate, e riempiti i cimiteri e le carceri… o costretti all’espatrio.
Diceva mio nonno, pace all'anima sua: "Quando incontri un incrocio
e non sai quale strada prendere: prendi sempre la strada più ostile."
- Mister Ghandi; non credo siano parole di suo nonno e mi dissocio,
penso che siano più di Confucio, o di qualche religione dall’ingegno sottile.
- Non ha importanza l’autore, basta che siano comprese.
- Della colonizzazione di buono vi è rimasto che parlate bene l'inglese:
io ho fatto un corso per imparare questa lingua, di otto mesi,
e alla fine, dopo tante rinunce e spese, quasi nulla appresi.
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